Dickinson nega di aver accettato un contratto per la fabbricazione di droni per il governo degli Stati Uniti

Il cantante degli Iron Maiden ha negato di aver ricevuto un contratto da 500 milioni di dollari dalle forze armate degli Stati Uniti per la produzione di droni.

La notizia era stata diffusa sul blog Dorset Eye in un post dal titolo “Bruce Dickinson: il guerrafondaio Rock’n’Roll“, che ha avuto come fonte un annuncio sul sito South African Conference Speakers.

Ne riportiamo uno stralcio di seguito:

Un livello indifendibile di cinismo e avarizia è stato mostrato da Dickinson, che secondo una conferenza in Zaire ha recentemente ha accettato un contratto da 500 milioni di dollari dall’esercito americano per produrre dei droni da guerra “più leggeri dell’aria”.
Come tutti saprete, i Droni da guerra sono la causa di migliaia di morti di civili, e l’America è stata condannata da vari tribunali mondiali per l’utilizzo di droni nella ‘guerra al terrore’. Inoltre l’FBI ha confermato recentemente che dei droni sono anche utilizzati per spiare la popolazione americana, invadendone la privacy.
I fan di Bruce Dickinson dovrebbero sapere che una buona parte dei soldi che danno alla sua band finiranno nelle tasche di una persona che è (in)direttamente coinvolta nel massacro di tantissime famiglie pakistane.
La prossima volta che i fan dei Maiden vedranno Dickinson nella classica divisa militare a cantare degli orrori di Paschendale, dovrebbero pensare all’ipocrisia rivoltante. Sarà difficile non vomitare la prossima volta che si ascolterà 2 Minutes To Midnight.

In una dichiarazione scritta al sito NME.com, il sito della rivista New Musical Express, un portavoce della band ha descritto l’ articolo come spurio, falso e ha detto:

Questo è un pezzo del tutto inesatto e malizioso e sembra derivare da uno sfortunato errore nella terminologia riportata su un sito web sudafricano che l’autore ha utilizzato come punto di partenza per un articolo di fantasia. Sia Bruce Dickinson che il manager degli Iron Maiden, Rod Smallwood, sono investitori e rimangono grandi sostenitori della Hybrid Air Veichles (HAV), una società che non ha nulla a che fare con i droni.

Il sito internet della HAV delinea i potenziali usi dei propri veicoli aerei. Il portavoce ha dichiarato:

Le applicazioni future degli HAVs è l’applicazione di questi velivoli in molti campi e sia Bruce che Rod sono orgogliosi di essere coinvolti con una società inglese all’avanguardia in questa tecnologia. Come per molti progressi tecnologici lungimiranti , i primi sostenitori e finanziatori tendono ad essere nel campo militare in quanto hanno le risorse per investire e sviluppare, ma questo vale in qualsiasi campo tecnologico, dall’esplorazione dello spazio alla medicina. Un possibile uso militare dello HAV potrebbe essere il sollevamento e trasporto di carichi pesanti o l’identificazione ad alta queta di IED (Improvised Explosive Devices) o simili , salvando così la vita , sia ai unità militari che ai civili. Piuttosto che essere coinvolti in attacchi a paesi del Terzo Mondo, come sembra voglia dire chi ha scritto quell’articolo in maniera così erronea e diffamatoria, gli HAVs sono progettati per offrire la necessaria assistenza ai civili, alle imprese e ai governi che non potrebbero fare altrimenti a causa della eccezionale ed unica natura di questi veicoli.

Sembra quindi che la HAV non abbia nulla a che fare con i droni militari, veicoli teleguidati con funzioni di ricognizione ma capaci di ingagiare obiettivi di terra sia statici che mobili con l’uso di missili, un esempio di drone armato può essere il Predator o il Reaper usati da diverse forze armate tra cui anche l’Aeronautica Militare Italiana. Lo HAV è quindi un tipo di veicolo di supporto ma che può essere usato anche in ambiti civili ed umanitari per il trasporto di carichi pesanti.

Un ringraziamento a Paolo di Soundblog.it per la traduzione dell’articolo di Dorset Eye