Tanti auguri Seventh Son!

Seventh Son Of A Seventh Son, settimo lavoro di Steve e soci, compie in questi giorni 25 anni.

L’album fu pubblicato l’11 Aprile 1988 sotto etichetta EMI e Capitol Records (ristampato poi nel 2002 negli Stati Uniti da Sanctuary/Columbia Records). Il settimo album degli Iron Maiden compie quindi 25 anni, un quarto di secolo che sta per essere commemorato dal Maiden England Tour 2013 il quale avrà inizio il 27 Maggio a Bilbao, Spagna. Sebbene siano passati 25 anni dalla pubblicazione, questo fantastico album è ancora considerato, dai fan più accaniti degli Iron Maiden e dagli esperti e critici del settore, uno dei masterpiece dell’heavy Metal, un disco che non può mancare alla propria colezione. Seventh Son Of A Seventh Son ha lasciato il segno nella storia degli Iron Maiden non solo per il grande tour del 1988 che sfociò con la pubblicazione del VHS Maiden England, ma anche per la differeziazione dello stile musicale rispetto ai lavori precedenti, differenziazione già iniziata in Somewhere In Time due anni prima con l’introduzione di sonorità nuove con enfatizzazione e introduzione di linee melodiche di tastiere e organi. L’album vede inoltre il ritorno di Dickinson alla scrittura dopo il suo “esonero” in Somewhere In Time, a tal proposito, parlando dei suoi brani scartati dall’album del 1986, Bruce dichiarò di sentire il suo ruolo nella band diminuito, ruolo che riprese con grande entusiasmo quando Steve gli chiese di valutare la sua idea base di Seventh Son e di scrivere qualcosa. Dickinson quindi concorre alla composizione di perle come Moonchild, Can I Play With Madness, The Evil That Men Do e Only The Good Die Young che costituiscono lo scheletro se non l’anima dell’album. L’idea base dell’album ruota attorno alla Profezia del Settimo Figlio, tale tematica fu adottata da Steve Harris dopo aver letto il libro di Orson Scott Card intitolato Seventh Son.

Era il nostro settimo album e non avevo nè un titolo nè un’idea. Poi lessi il racconto di Scott Card, questa figura mistica che avrebbe dovuto avere tutte quelle doti paranormali, come la seconda vista e cose così. E poi sembrava un ottimo titolo per il settimo album non credi? Quindi ho chiamato Bruce e abbiamo cominciato a parlarne e l’idea è nata.

L’album della profezia si distacca dal precedente, dove i Maiden scrivono assieme solo una traccia (Deja Vu), anche per lo sforzo di collaborazione tra i membri della Vergine di Ferro che compongono assieme cinque delle otto tracce presenti; tale condivisione ha sicuramente portato le singole canzoni ad amalgamarsi al meglio come richiesto ad un concept album come è Seventh Son Of a Seventh Son (l’unico concept album della band) il quale fondamentalmente tratta un’unica tematica, ovvero la nascita, la vita e la morte di un unico soggetto.

The Clairvoyant è stata la prima canzone scritta per l’album ed è ispirata alla morte della medium Doris Stokes. Steve Harris si chiese se fosse possibile prevedere la propria morte. In seguito venne scritta Seventh Son Of a Seventh Son che ha portato il disco ad essere un concept album in quanto il protagonista della title song avrebbe avuto la dote della chiaroveggenza (citata in The Clairvoyant).
In accordo con quanto dichiarato da Adrian Smith, Can I Play With Madness inizialmente era intitolata On The Wings of Eagles, tuttavia poi Bruce compose il testo e il titolo attuale era più azzeccato a causa del ritornello.

Stavo lavorando ad una canzone e ad una serie di riff che avevo chiamato On The Wings of Eagles, poi arrivò Bruce e ci trovò una linea melodica per la voce, quindi la intitolammo Can I Play With Madness, e devo ammettere che effettivamente suona meglio. La proponemmo a Steve a gli piacque molto. Fu Steve che se ne venne fuori con il cambio di tempo e il passaggio strumentale in mezzo alla canzone.

Moonchild è vagamente basata sul racconto dello scrittore d’occulto Aleister Crowley che porta lo stesso titolo, la canzone che apre l’album inizia con un monologo narrato da Bruce Dickinson.

« Seven deadly sins
Seven ways to win
Seven holy paths to Hell
And your trip begins
Seven downward slopes
Seven bloodies hopes
Seven are your burning fires
Seven your desires»

The Evil That Men Do si basa invece sul dramma Shakespeariano, Giulio Cesare, cdove viene citato il discorso fatto da Marco Antonio ai Romani dopo l’uccisione di Cesare nel 44 a.C.
Infinite Dreams racconta di un individuo, tormentato da un sogno, il quale implora uno spiritualista di liberare la sua mente dal tomento generato dal suo sogno ricorrente. The Prophecy narra la profezia del Settimo Figlio, la canzone si conslude con un lungo arpeggio di chitarre classiche.
La traccia finale, Only The Good Die Young, chiude l’album con lo stesso verso di apertura di Moonchild, tale canzone è stata anche inserita in uno degli episodi della serie TV Miami Vice (Line of Fire – stagione 5, episodio 6 – trasmessa il 16 Dicembre 1988).

Secondo Rod Smallwood, manager della band, il mandato conferito a Derek Riggs è stato, a differenza degli album precedenti, per creare “semplicemente qualcosa di surreale e sanguinario”. Riggs ha infatti dichiarato:

Hanno detto che volevano una delle mie cose surreali. “Si tratta di profezie e di visioni del futuro e noi vogliamo una delle tue cose surreali”. Ho avuto un periodo di tempo limitato per fare la copertina, e ho pensato che era piuttosto strano il loro concetto. Ho pensato che non aveva tanto senso disegnare tutto Eddie, così l’ho sventrato e reciso in modo da creare qualcosa di poco piacevole e macabro.

Bruce Dickinson ha inoltre aiutanto e ispirato, a suo dire, Riggs nella creazione dell’artwork e del suo panorama ghiacciato dando come spunto un dipinto di Gustave Doré raffigurante le anime gnel lago gelato del nono girone dell’Inferno di Dante. In contrapposizione a ciò Derek ha dichiarato che l’idea del paesaggio polare è nata dopo aver visto un documentario sul Polo Nord e dal fatto che voleva discostarsi dai paesaggi urbani già adottati in molte copertine dei Maiden.

In questi venticinque anni gli Iron Maiden hanno innovato e modificato il loro stile compositivo e musicale, tuttavia il loro settimo album risulta ancora molto attuale e moderno, almeno secondo l’opinione di chi scrive. Per questo motivo Seventh Son Of a Seventh Son resta uno dei miei, e penso anche dei vostri, album preferiti. Tanti auguri Settimo Figlio!